mercoledì 15 gennaio 2014

San Marino: ritorno al futuro?




San Marino: ritorno al futuro?
A volte si scopre che soluzioni troppo frettolosamente catalogate come superate sono le più progredite. Sembra essere questo il caso del leggendario Elettrotreno” Bianco-Azzurro “, che per 12 anni, dal 1932 al 1944, ha collegato la piccola Repubblica al Regno d’Italia, da San Marino a Rimini, la cui immagine è ancor viva nel ricordo di tanti anziani.
Oggi, grazie all’azione meritoria e tenace dell’Associazione “Treno Bianco Azzurro” sono state ripristinate alcune carrozze, visibili al di fuori della galleria Montale oppure sopra al viadotto di Fontevecchia a Valdragone (primo restauro 1982 per la mostra al Kursaal e secondo restauro e posizionamento a Fontevecchia nel 2000.)
Questo ha fatto balenare l’idea (il sogno o la speranza) di un ripristino completo dell’antico tracciato, che con un percorso di 32 km collegava direttamente la stazione ferroviaria di Rimini con San Marino.
Già ora è possibile percorrere un discreto tratto (700 m.) all’interno della Galleria Montale, ma sarebbe relativamente agevole ripristinare almeno un tratto di 4 km tra Città - Ex Stazione e Borgo Maggiore sul vecchio tracciato, come pure le altre vetture (erano fino a 10 quando il treno era in funzione, 4 elettromotrici e 6 rimorchiate, ma ad oggi sono esistenti solo 2 elettromotrici AB 03 e, AB01). Ma neppure la riattivazione completa del servizio sarebbe molto difficile, visto che non ci sono forti danni alla sede ferroviaria, anche se purtroppo parte del tracciato è stata riutilizzata per strade e percorsi ciclo pedonali. Tale realizzazione avrebbe una grande importanza, non solo turistica ed ecologica, poiché favorirebbe gli spostamenti dalla Riviera a San Marino, diminuendo contemporaneamente inquinamento e problemi di parcheggio, ma anche storica.
La realizzazione dell’Elettrotreno Bianco-Azzurro, fu infatti un vanto tecnico per l’epoca, sia per la qualità del materiale rotabile, che per l’ardito tracciato di 32 Km con17 gallerie, 3 ponti, 3 viadotti, un cavalcavia, una sottovia realizzato in poco più di 3 anni!
Ma la storia del treno è legata intimamente alla storia del territorio; infatti durante la guerra il “Bianco-Azzurro" fu usato anche come ospedale, inoltre grazie alle sue gallerie permise a tante persone di salvarsi dalle persecuzioni naziste ed infine le sue gallerie servirono come rifugio contro i bombardamenti.
Un treno dal grande passato che potrebbe avere anche un grande futuro.
Gianluigi Pagano










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