giovedì 14 aprile 2016

I BORGHI EUROPEI DEL GUSTO ALLA PREVIEW DELLA 21° TRIENNALE INTERNATIONAL EXHIBITION

Milano, 7 Aprile 2016- Milano si conferma ancora una volta come vetrina imprescindibile del nostro Belpaese nel campo dell’arte: dal 2 aprile 2016 e sino al 12 settembre 2016, dopo vent’anni di assenza, si svolge la XXI Esposizione Internazionale della Triennale, denominata “21st Century Design After Design”.
Una parte dei comunicatori della testata web Borghi d’Europa, vista la grandezza e l’importanza della manifestazione artistica, ed essendo in prossimità della fiera Miart 2016 (con tutti gli eventi artistici ad essa collegata nel cuore di Milano), si sta pertanto dedicando alle visite artistiche, oltre a quelle solite “gustose”.
Giovedì 31 marzo u.s. sono state visitate 5 delle ben 19 sedi espositive della Triennale Internazionale, nella preview per la stampa.
Queste 5 tappe sono state il Pirelli Hangar Bicocca, il Mudec, il nuovissimo spazio Base di Via Bergognone, la Fabbrica del Vapore, e la Triennale Milano, che si sono rivelate meravigliose per l’idea di progettualità che trasmettono, riferita ai cambiamenti avvenuti dopo il Novecento nel campo del design e dell’arte.
Una progettualità che si distingue dalla modernità classica per la capacità di trattare temi antropologici come la morte, l’eros, il sacro, la storia e le tradizioni attraverso le relazioni stabilite dal design nel XXI secolo.
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L'Associazione Internazionale Azione Borghi Europei del Gusto è stata costituita nel 2009 per valorizzare e promuovere la conoscenza e lo sviluppo delle culture locali, collegando borghi e territori europei poco conosciuti, attraverso scambi culturali e istituzionali di carattere enogastronomico, storico, ambientale, artistico e professionale. L'Associazione riunisce enti locali e associazioni che operano nelle comunità locali, confrontando le rispettive esperienze, ispirandosi ai principi dell'interculturalismo del Consiglio d'Europa. Sono oltre 30 i borghi e i territori italiani che hanno aderito all'Associazione Internazionale, che è presente in 15 Stati europei. L'Associazione è organizzata per unità tematiche che sono chiamate “Azioni”, per ognuna della quali si crea un circuito di borghi e territori. Ogni Azione è aperta alla partecipazione di tutte le entità italiane ed europee (comuni, associazioni, consorzi e altre organizzazioni), che vogliano parteciparvi.

domenica 27 marzo 2016

Il vino terrano della Cantina Frankovic

La redazione della trasmissione multimediale l'Italia del Gusto,nel corso dello stage d'informazione a convivio al ristorante Rondò di Buje, ha degustato un ottimo bicchiere di vino Terrano della Cantina Frankovic.

"Il vino terrano fu per la prima volta menzionato alla fine del XIV secolo, quando veniva servito in bottiglie di ceramica agli ambasciatori imperiali. Fino a circa un centinaio d'anni fa era la varietà di vino più estesa in Istria. Si tratta di un vino dal carattere forte e fermo; è il vino dei contadini istriani con un gusto aspramente deciso, gradito anche ai nobili, mentre le famiglie locali lo offrivano all’ospite.  

Già sulla vite il terrano è distinto da un carattere ricco e robusto. Cresce in grandi grappoli, la polpa è consistente e i chicchi fitti con una buccia resistente. Il terrano è un’ottima idea per coloro che sono alla ricerca dell’autentico e dell’inesplorato,  per gli appassionati e desiderosi di nuove scoperte.  

Dicono che abbia il colore del sangue di lepre; se fate ruotare il vino nel bicchiere noterete dei toni violacei, mentre nell'aroma prevale l’odore del lampone.  

Un bicchiere di terrano si sposa ottimamente con piatti a base di carne e con la selvaggina, in particolare se sono speziati. Viene consigliato con il prosciutto e il formaggio, il tipico antipasto istriano, ancora più saporito se servito con pane casereccio.  
Il terrano è migliore se servito ad una temperatura di 18°C. Si tratta di un vino con alte potenzialità e di prossima ascesa. Gli amanti del vino in Europa e nel mondo devono ancora scoprire tutta la ricchezza e le varianti di questo gioiello istriano nascosto."

Terrano istriano -  grappolo

Il pecorino istriano al ristorante Rondò, a Buje

Lo stage a convivio al ristorante Rondè della famiglia Frankovic a Buje ha proposto anche il pecorino istriano con il miele.

"Il pecorino viene prodotto dai primi di febbraio a ottobre. Non si va oltre per non sfruttare troppo le amate pecore e le si lascia in pace nell’ovile, a prepararsi per il parto primaverile. In tutto,si tratta di 9 mesi di produzione. Il pecorino,inoltre, si fa col caglio e il sale. E se tutto va come dovrebbe, il risultato è unico: un formaggio che si scioglie in bocca sviluppando tutti i profumi del pascolo istriano, ricco di piante e erbe aromatiche, specialmente se a giugno si riesce a trovare il pecorino prodotto col latte munto in aprile, il più profumato. La produzione del pecorino è piuttosto un lavoraccio che si fa più per passione che per guadagno.Un “cugno” di pecorino istriano, formaggio dolce, si accosta per contrasto molto bene col vino Terrano con alto grado di acidità, ma vanno altrettanto bene la Malvasia istriana. Se poi al formaggio viene abbinato pane di campagna, non più fresco, che abbia maturato una punta di acido, i contrasti tra i singoli cibi e le bevande faranno reciprocamente risaltare le loro rispettive principali caratteristiche. Insomma, sentirete in bocca i profumi della campagna istriana, gli stessi di un secolo fa! Il formaggio è frutto di una lunga e laboriosa preparazione.
Dopo la mungitura, il latte viene trasportato nei luoghi di lavorazione, filtrato per togliere le eventuali impurità e lasciato riposare per sviluppare la flora microbatterica.
Successivamente il latte (tranne per la preparazione dei formaggi a latte crudo) viene messo in grandi caldaie e portato alla temperatura desiderata.
Quindi al latte, crudo o pastorizzato, intero o scremato (parzialmente o totalmente) viene aggiunto il caglio: questa sostanza naturale può essere di origine animale – cioè i succhi gastrici degli stomaci (abomasi) dei mammiferi lattanti (bovini, ovini, caprini) – oppure vegetale – cioè il succo o lattice di alcune piante (cardo, fico, carciofo). Il caglio provoca un’acidificazione, il coagulamento del latte che prende il nome di cagliata e, per fare in modo che sia uniforme, il latte viene sempre tenuto in movimento mescolandolo con una speciale pala detta rotella. Trascorso il tempo necessario si passa alla rottura della cagliata cioè della massa compatta che si è formata in superficie, prima con un grosso coltello e poi con due strumenti: lo spino o la lira.
La cagliata continua ad essere rotta fino ad ottenere dei granelli di grandezze diverse a seconda del tipo di formaggio che si vuole produrre.
La cagliata così ottenuta viene raccolta in teli per darle una porzionatura iniziale, fatta scolare dal siero in eccesso e messa negli stampi o fascere.
Questi stampi vengono posti su piani leggermente inclinati per favorire l’eliminazione del siero. Si passa poi alla salatura delle forme così ottenute, dopodichè il formaggio viene posto a maturare in luoghi idonei. Qui le forme vengono quotidianamente controllate e girate e, quando è giunto il momento, posto in commercio.
Prodotti caseari contengono in parte gli stessi principi nutritivi del latte. Un altro minerale abbondantemente contenuto nei formaggi è il fosforo importante per la formazione delle ossa e dei denti. Vi sono poi contenuti altri minerali e oligoelementi importanti tra cui magnesio e zinco.”(Classe III Ginnasio Generale Scuola Media Superiore Italiana Fiume )."

martedì 15 marzo 2016

A LIVE WINE 2016 MOLTE SODDISFAZIONI PER GLI ENONAUTI

Alla rassegna appena conclusasi ha partecipato parte della Redazione dei Borghi Europei del Gusto
Milano, 11 Marzo 2016- La seconda edizione di Live Wine tenutasi al Palazzo del Ghiaccio a Milano in via Piranesi è stata sorprendente: anche i palati più esigenti degli enonauti sono stati soddisfatti e la cultura del buon bere è emersa vittoriosa.
Live Wine si è svolto dal 5 al 7 marzo corr. e ha avuto qualcosa come 4800 visitatori nell’arco di tre giorni e 146 espositori ( 141 cantine, di cui 28 estere e 5 distributori) che hanno proposto circa 700 etichette.
La Redazione di Milano dei Borghi Europei del Gusto ha partecipato a Live Wine, degustando diversi vini, sia come bianchi fermi che come rossi, tutti molto naturali e svolgendo come sempre un lavoro certosino di scoperta e valorizzazione dei territori d’eccellenza delle cantine espositrici.
Un’altra cosa che ha contribuito alla ben riuscita di Live Wine è rappresentata dall’attrezzatissima location del Palazzo del Ghiaccio: l’allestimento delle aziende espositrici è stato davvero di gran livello.

domenica 3 gennaio 2016

Salumi "de na volta" - Macelleria Robert


A Farra di Soligo, in via del Sole, è situata la macelleria da Robert, il cui nome deriva dal titolare definito dalla moglie Renata "un pò strambo". Ma se così non fosse, non troveremo probabilmente una carne così eccellente e di qualità.
Ciò che caratterizza la macelleria è infatti la tanta passione che Robert mette nel suo lavoro e la semplicità: partendo da questi presupposti Robert seleziona carni esclusivamente nazionali, che vengono lavorate in modo assolutamente naturale seguendo i metodi di una volta, come si faceva nelle vecchie case contadine. L'uso minimo delle spezie permette di assaporare il gusto del prodotto iniziale. Solo così si capisce infatti la qualità delle carni lavorate in questa macelleria. 
Ecco allora svelato l'altro punto di forza: Robert lavora in prima persona le carni e i salumi che vende, cosa che ormai è raro trovare nelle macellerie, poichè è molto importate stare al passo con le leggi e i certificati richiesti a livello sanitario.
Menzion particolare alla sopressa e alla pancetta (così buona che Robert ci ha svelato il segreto di tanto successo, un tocco di salame; potremo dire che si tratta del colpo di genio di un artista).
Accanto ai salumi e carni artigianali, nella bottega troviamo molti prodotti di complemento, selezionati con cura dai titolari: prodotti diversi da quelli che troviamo nei classici supermercati.